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HONDA NC700X, ci sto facendo un pensierino!


Fortuna che al momento non ho i soldi per comprarla, altrimenti visto il prezzo abbordabile e la bella estetica, ero già alla guida e non avrei avuto tempo di scrivere questo articolo. 
La NC700X è una crossover che punta al target 20-50 anni. Con un bicilindrico da 48 Cv, Honda approccia così il mercato europeo, il più importante dopo quello americano, con una nuova filosofia. Si distingue per la facilità di utilizzo, per la grande praticità offerta in primis dal cambio automatico sequenziale DCT, ma anche per il vano portaoggetti ricavato al posto del serbatoio, abbastanza ampio da contenere un casco integrale, e se questo avete intenzione di portarvelo appresso, il volume utile è sufficiente per riporre tute anti pioggia e oggetti vari (tra gli optional è presente anche un lucchetto a U e relativo attacco da posizionare all’interno del vano). Questa cosa del vano porta casco mi ha colpito perchè potrebbe essere comodo per trasportare i documenti del lavoro. Infatti io prima avevo un ducati moster che ho poi venduto dato che non potevo utilizzarlo per gli spostamenti di lavoro ed ho acquistato un maxiscooter. La moto però mi manca, mi manca tanto e con questa potrei abbinare il piacere all'utilità.
I 215 kg in ordine di marcia sono così ripartiti in 103 sull'avantreno e 112 dietro. Il serbatoio contiene 14 litri che potrebbero sembrare pochi, se non fosse che alla base del progetto che ha portato allo sviluppo di queste moto c'era la massima razionalizzazione dei consumi e dei costi di gestione. 


Il bicilindrico monoalbero da 670 cc è stato infatti studiato per contenere le emissioni e i consumi di carburante più che per il raggiungimento di elevate potenze o prestazioni dinamiche; inoltre, la semplicità che lo contraddistingue e le poche parti che lo compongono lo rendono anche particolarmente economico: pensate che il singolo albero a camme, oltre a comandare le 8 valvole di aspirazione e scarico, aziona la pompa dell'acqua, mentre il contralbero di bilanciamento quella dell'olio. Il posizionamento del propulsore nel telaio a diamante in tubi di acciaio, è caratterizzato dall'inclinazione in avanti di ben 61°,caratteristica che ha permesso di ottenere un baricentro molto basso, e allo stesso tempo di “liberare” spazio nella parte sovrastante, proprio per poter utilizzare il serbatoio come portaoggetti.
L'aspetto “avventuroso” della NC700X non è da sottovalutare e la sua maggior propensione all'utilizzo a 360° è certamente la particolarità che l'ha fatta preferire dal grande pubblico. Facendo una visitina al sito della Honda Italia, ci si può anche fare un'idea sul come attrezzare queste due moto per un utilizzo che vada oltre la classica routine quotidiana del tragitto casa-ufficio: parabrezza maggiorato per la crosstourer, borse laterali e bauletto, manopole termiche, cavalletto centrale, deviatori aria per gambe e piedi.
Vediamo un aspetto importante, la frenata. Il funzionamento dei freni è privo di ombre, così come l'intervento del C-ABS, puntuale e con funzione “Angelo Custode” sempre inserita. Lo sforzo richiesto dalla leva al manubrio è sopra la media se si cerca la staccatona, ma nell'uso normale è piacevolmente modulabile, così come il freno posteriore.
Chilometro dopo chilometro emerge che, anche senza andare a disturbare la funzione “Sport” - quindi rimanendo in modalità “Drive” - lo spunto al semaforo è discretamente brillante, mentre rumorosità e vibrazioni sono da scooterone. La brillantezza e gli scatti imperiosi, anche andandosi a posizionare su “Sport”, non sono nella natura della NC700, il motore arriva in un batter d’occhio al limitatore (poco oltre i 6.300 giri), quindi è consigliabile sfruttare la fluidità e il discreto tiro offerto ai medi regimi con il cambio che “snocciola in sequenza” i rapporti, e godersi il paesaggio. Solo quando serve, magari per effettuare più rapidamente un sorpasso improvviso, si può scalare manualmente uno o più rapporti anche quando si sta guidando in modalità totalmente automatica: a ripristinare l'automatismo della cambiata ci penserà la centralina. 
La compatta strumentazione, completamente digitale, è moderna e ben leggibile, pur non brillando per ricchezza di informazioni: a tachimetro e contagiri fanno da cornice, oltre alle consuete spie di servizio, la temperatura del liquido di raffreddamento, orologio, e indicatore della marcia inserita. Il livello carburante merita un discorso a parte, perchè partendo con il serbatoio pieno... sembra non funzionare! 
Insomma, mi affascina veramente tanto, ovvio che non credo possa competere con moto quali BMW GS o Ducati Multistrada, ma costa anche decisamente meno e potrebbe essere un ottimo compromesso.

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